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Johannes de Volpino. Un caso del Trecento pittorico nel solco dell'Oglio e dell'Adige. Chi è veramente Giovanni da Volpino? Il suo nome è scaturito da un antico documento come pittore della seconda metà del Trecento, e nel corso di pochi anni la sua figura è emersa come il possibile nome a cui attribuire un gran numero di affreschi, databili tra il sesto e il nono decennio del Trecento, localizzati soprattutto nel Bacino dell'Oglio, in quello dell'Adige, nella trentina Val di Non, ma anche ormai nei pressi della pianura, nel pedemonte veronese. Decine di località con quasi cento affreschi attribuibili ad una sola "mano", o "bottega". L'opera di questo frescante tocca una parte non insignificante della cultura pittorica del Trecento, il suo modo di "fare" artistico è caratterizzato da un'indiscutibile vigorìa espressiva che lo rende riconoscibe in un'area insospettabilmente vasta del nord Italia. Gli studiosi, dei quali questo libro raccoglie gli ultimi anni di studi, hanno posto l'attenzione al "messaggio" della sua arte, che è tutta religioso-devozionale, così che lo si è chiamato un "missionario" che diffonde largamente le sue immagini, e ponendo attenzione anche al più colto contesto in cui operò, hanno cercato di verificare l'ipotesi di potergli attribuire il nome di Johannes de Volpino. Il volume è ricco di immagini.